Monday, August 31, 2009
the beach party
The last sunday of august that corresponds also to the last sunday of the busy season was then celebrated by the main dive schools on the island with a dream beach party...the beach party you would (even) pay for..
We didn’t actually know anything about it and we were going to laze for another day, but there were rumors around and to the offer of free beers, rum and food on the caye it was simply rude to refuse!!
In the southern part of Utila there are in fact few little cays (little sandy islands of low elevation formed on the surface of coral reef) mainly uninhabited and just 30-40 minutes away by boat from the main pier.
Obviously we could expect many boys and girls attending it and ready for a binge drinking day, but we couldn’t expect so much beer, rum and food on a white beach with gorgeous sun and loud music all for us and for free...simply amazing and to hardly believe and honestly to be envied for..
Utila e’ una destinazione molto popolare per viaggiatori da zaino in spalla per gli economici corsi di immersioni subacque e alloggio, e’ anche uno di quei posti dove molti decidono di diventare professionisti delle immersioni studiando per ottenere qualificazione da divemaster e istruttore.. cio’ significa che molti ragazzi tendono a passare o, come noi, a rimanerci un po’ qui..
L’ultima domenica di agosto che corrisponde anche all’ultima domenica dell’alta stagione e’ cosi’ celebrata dalle principali scuole dell’isola con una festa in spiaggia da sogno.. la festa in spiaggia per la quale (potresti) pagare..
In realta’ non sapevamo niente in riguardo e ci preparavamo ad un’altra giornata di pigrizia, ma c’erano voci in giro e alla offerta di birre, rum e mangiare gratis sul caye era semplicemente maleducazione rifiutarla!!
Nella parte meridionale di Utila ci sono infatti piccoli cayes o scogliere (o precisamente delle isolette di sabbia di bassa elevatura che si formano su superfici di barriere coralline) principalmente disabitate e a soli 30-40 minuti di barca dal molo principale.
Ovviamente potevamo aspettarci molti ragazzi e molte ragazze e pronti per distruggersi un po’, ma mai potevamo aspettarci cosi’ tanta birra, rum e roba da mangiare su una spiaggia bianca con un sole stupendo e musica tutta per noi e gratis..semplicemente eccezionale e da non crederci e onestamente da poter essere invidiati..
Saturday, August 29, 2009
life on Utila..
on Utila we are basically relaxing and recovering the rest and sleep lost lately in buses and dorms, no matter the few hours at work, boring but that make our all day/week..tourism is not being great anywhere and Honduras' political condition doesn't bring any good..
we though enjoy our cooking, our swims, our walks up and down the town, our little fights and our love, planning for the near future..
it seems, in fact, like Utila and Honduras are gonna be the ending of the second part of the trip...
la vita su una (piccola) isola Caraibica non puo' essere poi cosi' entusiasmante..ok, diciamo che lo stile di vita e' facile, rilassato e il caldo condizione il tuo umore per la maggiore.. seppur le zanzare competano con zecche e scarafaggi e formiche, ma le spiaggie e le calde acque e semplici immersioni qua e la portano a un riscontro positivo.
su Utila ci stiamo praticamente rilassando e recuperando riposo e sonno persi ultimamente in autobus e dormitori, non importano le poche ore a lavoro, noioso ma che ci riempiono la giornata/settimana intera..il turismo non e' eccellente da nessuna parte e la condizione politica Honduregna non aiuta..
seppur stiamo godendo della nostra cucina, le nostre nuotate, le nostre camminata su e giu' per il villaggio, i nostri litigi e il nostro amore, programmando il futuro prossimo..
sembra, infatti, che Utila e Honduras segneranno la fine della seconda parte del viaggio..
Monday, August 24, 2009
on vacation .. again
we then opted and landed on the smallest of the three main islands that form the Bay Islands: Utila, a one main narrow packed street, with hot Caribbean vibe, mosquito and bugs commercial hub, and some cheap diving facilities.
it seemed good place to stay a bit longer from the first few hours on the island, and in 3 days now we have already found simple occupation to spend some time and earn some little cash and discovered mainly the inland attraction and beaches.
who knows how much we will be staying here for but if we can accept mosquitoes and laziness we might stay enough to enjoy serious diving and some courses..
I guess this could turn to be another vacation for me (after San Blas archipelago's ), switching a bit from our usual everyday buses and escursions, packing and moving..
nella parte meridionale del Guatemala dove il Rio Dulce sfocia nel Mar dei Caraibi con Belize e Honduras a poche ore di distanza in direzioni opposte, ci siamo diretti sud per raggiungere il dipartimento di Isla de la Bahia, dopo altri affollati e rumorosi autobus, in compagnia di 3 simpatici Svizzeri del Ticino.
siamo quindi sbarcati sulla piu' piccola delle 3 principali isole che formano il dipartimento di Islas de la Bahia: Utila, una principale stretta affollata strada, con atmosfera Caraibica, centro commerciale di zecche e zanzare, ed alcune economiche strutture per immersioni subacque.
ci e' sembrato dalle prime ore un buon posto per fermarci per un po', e in 3 giorni abbiam gia' trovato semplici occupazioni per passar un po' il tempo e guadagnare qualcosina e scoperto le principali attrazioni della isola e spiaggie.
non sappiamo alla fine quanto ci fermeremo ma se riusciamo a vincere le zanzare e la pigrizia potremmo stare abbastanza per godere di immersioni e magari corsi..
direi quasi che questa possa essere una seconda vacanza (dopo l'arcipelago di San Blas), cambiando un po' dai soliti autobus e escursioni, fare la valigia e spostamenti..
Wednesday, August 19, 2009
some glimpses of Maya..
The experience is worth it, maybe even the price of the ticket (around 20 US$/14 € ), considering we camped in the national park itself surrounded by a peaceful starry night and many little insects (sometimes harmless, sometimes not!) to enjoy of the falling asleep and the wakening of the jungle in the evening and in the early morning.
Unfortunately or just sadly, hiring a guide is not part of our budget nor of our specific interest, so walking on the clear paths amongst the tall vegetation that keeps the heat away and picturing the impressive temples and ruins and stopping at any little noise coming from the trees or from the inside of the jungle and enjoying of the acrobatic monkeys jumping from one tree to another and even comparing it with the previous Maya site visited (Palenque) in Mexico lately, made us fall straight into the mistery of what it was happening back in those times.
Hundreads of ruins scattered amongst Guatemala, Mexico, Honduras, Belize and El Salvador are giving evidence pretty neatly about the most popular (most probably) civilization known even if time and impossible investments will never give light to what is still covered by soil and vegetation around here.
Quella che si ritiene fosse la capitale del mondo Maya e’ oggi un grande e bellissimo parco nazionale: el Parque National Tikal, quindi con la giornata archeologica ottieni anche la giornata naturalistica, incontrando scimmie, scoitattoli, coati, volpi, tucani e diversi altri uccelli (tutti facilmente individuabili..) mentre camminavamo nella fitta giungla e coglievamo il silenzio e la tranquillita’ della natura.
L’esperienza vale, forse anche il presso del biglietto (circa 20 US$/14 €), considerando che abbiamo accampato nel parco nazionale stesso circondati da una pacifica notte stellata e tanti piccoli insetti (a volte nnocui, a volte no!) per godere del risveglio della giungla a primo mattino.
Sfortunatamente o magari tristemente, ingaggiare una guida non e’ parte del nostro budget e neanche dei nostri interessi specifici, quindi camminando per i definiti sentieri tra l’alta vegetazione che trattiene il caldo al di fuori e fotografando le impressionanti rovine e templi e fermandoci ad ogni piccolo rumore proveniente dagli alberi o dall’ interno della giungla e godendo delle acrobazie delle scimmie che saltavano da un albero a un altro e addirittura paragonandolo con il precedente sito Maya visitato (Palenque) in Messico ultimamente, siamo caduti diritto nel mistero di cosa avveniva a quei tempi.
Centinaia di rovine sparse tra Guatemala, Messico, Honduras, Belize e El Salvador stanno testimoniando abbastanza nitidamente circa la piu’ popolare (molto probabilmente) civilizzazione conosciuta seppur tempo e investimenti impossibili non daranno mai luce a quanto e’ ancora coperto da terra e vegetazione da queste parti.
Monday, August 17, 2009
Mexico to Guatemala...
Mexico: where Latin America meets USA and you can obviously see it around, where the streets are wider and tidier, where some people seem less humble and the tourists treated as money dispenser and then my little patience with that pinch of stress might bring to some loud arguments (nothing to worry about mum!!ahaha ), not the best picture acquired from these six nights in the so loved Mexico.Mexico that hosts the biggest number of Italian tourists so far encountered, as well as tasty traditional cousine and of course the highest fame for the Maya, all of them met in our quick visit before re-entering Guatemala from a river border, to avoid , legally, the expensive 262 pesos (14 euros) fee, that are supposed to be paid if the staying is longer than seven days!Though, oddly (not really it’s still Latin America!!), no official at the migration office at the border so very unusually we left the United States of Mexico without stamp!So back in the welcoming Guatemala and soon ahead visit to the largest known Maya city ruins site before trying to consider if the best Honduras’ diving spots are not as dangerous as the big cities are being..
Messico: dove l’America Latina incontra gli Stati Uniti di America e lo si puo’ ovviamente vedere in giro, dove le strade sono piu’ larghe e piu’ pulite, dove alcune persone sembrano meno umili e i turisti trattati come distributori di soldi e quindi la mia poca pazienza con quel pizzico di stress puo’ anche portare a degli infuocati litigi (niente di che preoccuparti ma’!!ahaha ), non la migliore fotografia sviluppata da queste sei notti nella tanto amata Messico.Messico che ospita il piu’ alto numero di turisti Italiani incontrati finora, come anche una deliziosa cucina tipica e naturalmente la fama piu’ importante per i Maya, tutti parte della nostra veloce visita prima di rientrare Guatemala da un confine delimitato da un fiume, per evitare, legalmente, la cara tassa di 262 pesos (14 euro), che si e’ dovuti a pagare se il soggiorno e’ superiore a sette giorni!!Sebbene, curiosamente (non tanto siam ancora in America Latina!!), nessun officiale all’ufficio immigrazione alla frontiera ci ha accolto e quindi molto inusualmente abbiam lasciato gli Stati Uniti del Messico senza stamp!Quindi di nuovo nell’accogliente Guatemala e prossima la visita alle rovine della piu’ grande citta’ Maya conosciuta prima di provare a considerare se le migliori immersioni che Honduras offre non sono tanto pericolose quanto le citta’ lo sono attualmente..
Wednesday, August 12, 2009
from Guatemala to Mexico..
you would never get bored on a chicken bus though and when we decided to choose it instead of the comfy and clean shuttle service provided we suffered the worst and scariest 20 minutes of our travels; carried on (on normal shuttle obviously..!) amongst huge cauliflower and sugar cane plantations and passed through little towns with dirty country kids and with particular pubblic lavatories for laundry, we stopped over for a night in Huehuetenango, that the only that has got is a funny name, to reach since yesterday the Chiapas region in Mexico.
considerato come uno dei laghi piu' belli al mondo, il lago Atitlan, era un dovere vederlo, sebbene tra i tanti piccoli paesini che si affacciano su esso e fronteggiano i tre vulcani, abbiamo forzatamente scelto il piu' affollato, il meno tipico e il piu' inutile, probabilmente, per la nostra toccata e fuga; altra toccata e fuga era il piu' popolare mercato nel paese e non implausibilmente in tutta la parte centrale delle Americhe. Chichicastenango gode di un nome divertente e di un mercato della domenica che attira migliaia di turisti e che vende le solite cose di nuovo, di nuovo e tristemente di nuovo.. (ovviamente dal mio personale punto di vista, che si sta annoiando di migliori laghi, migliori citta' coloniali, migliori punti per surfeare, migliori mercati o migliori checche'.. ).
non ti annoieresti mai su un autobus del pollo e quando abbiamo deciso di sceglierlo invece del comodo e pulito servizio navetta fornito abbiam sofferto i peggiori e paurosi 20 minuti dei nostri viaggi; continuando (su navetta ovviamente..!) tra immense piantagioni di cavolfiori e canne da zucchero e attraversando piccoli villaggi con sporchi bimbi di campagna e con particoli lavatoi pubblici per lavar roba, ci siam fermati per una notte in Huehuetenango, che la unica cosa che ha e' un nome divertente, per raggiungere la regione del Chiapas in Messico.
Saturday, August 08, 2009
an unexpected and unusual winery day..
unless you follow the easy way (taxi, so, a lot of extra, money..), you would just be diving by head into an adventurous day that was going to be, actually, our starter cause a nice pizza night was awaiting for us at the cool hostel owner Guatemalans' house; these, lately frequent, pizza nights are becoming a nice getting to know locals and their ideas and knowledges about us foreigners.
back to the winery, half an hour drive in chicken bus with many very traditional wearing ladies to a small village called Santa Maria de Jesus, welcomed by hundreads of school teenagers playing dodgeball in the street, a warm sun, a smelly fruit market, beautiful little kids "magically" wearing traditional and colorful ponchos and aprons and the only few cars around were old and scruffy 4x4, and we were actually needing a lift to the winery that was located 5 km out of town on a road where even horses would hate to pass from..
asking around for the winery and receiving puzzled faces, while taking pictures, and smiling at kids curious but bit scared screaming "gringos!!", we managed to meet Edgar, a friendly advocato and lemon trees seller, that after a bit of bargain offered us to help us in our unusual request.
different from other wineries visited before, but very interesting and defenetely worth it, plus the whole experience made it a post story..
qualcosa di estremamente inusuale da fare qui e' la visita a un'azienda vinicola o meglio la azienda vinicola, l'unica disponibile e la unica che sta sperimentando produzione di vino in America Centrale.
a meno che non segua la strada facile (taxi, e quindi soldi extra..), ti staresti tuffando di testa in un'avventura che era, in realta', come un antipasto perche' la serata da pizza ci aspettava in casa della brava coppia Guatemalteca proprietaria dell'ostello; queste, ultimamente frequenti, stanno diventando ottimi incontri con i locali, e conoscere cosa loro pensano riguardo noi stranieri.
tornando al vigneto, mezz'ora nel bus dei polli con tante signore vestite molto tradizionali fino ad un piccolo villaggio chiamato Santa Maria de Jesus, dove ci han dato il benvenuto tanti studenti adolescenti che giocavano dodgeball (!), un caldo sole, un puzzolente mercato di frutta, tanti bambini che "magicamente" vestivano tipici e coloratissimi ponchos e grembiuli e le uniche macchine in giro vecchi e trasandati 4x4, e noi effetivamente stavamo cercando un passaggio al vigneto che si trovava a 5km dal paesino e da dove i cavalli neanche vorrebbero passarci..
chiedendo in giro e ricevendo facce perplesse alla nostra ricerca del vigneto, mentre scattavamo foto a bambini curiosi ma anche un po' spaventati che ci gridavano "gringos"!!, siam riusciti a trovare Edgar, un gentile venditore di alberi di avocado e limoni, che dopo un po' di mercanteggio si e' offerto di aiutare e soddisfare la nostra richiesta.
differente dalle altre visitare precedentemente, seppur molto interessante e comunque ne e' valsa la pena, piu' la completa esperienza in se' che ne vale un post.
Thursday, August 06, 2009
little (o quasi..) done, though pics..
Tuesday, August 04, 2009
quindi Guatemala..
we safely arrived to one of the most popular destination in Central America, with facilities and services for any kind of gringo!!
the little we just spent gives excitment for what we still have to discover, and makes us forget the long and messed up bus ride that welcomed us to the new country.
the international bridge that defines the borders between El Salvador and Guatemala was easily achievable, but then the bus broke down twice half way from Guatemala city and then local bus in a quiet traffic free sunday afternoon, plus another "chicken bus" overcrowded, made the all journey a bit stressy and obviously delayed!
Guatemala unfortunately doesn't enjoy of good reputation about pubblic trasportation and the Nicaraguan touristic bus burnt down with all the passengers by robbers few months ago is a scary business card!
tra le piu' belle citta' coloniali delle Americhe, Antigua in Guatemala lotta per il gradino piu' alto.
abbiam raggiunto in sicurezza una delle piu' turistiche destinazioni del America Centrale, con servizi e strutture per qualsiasi tipo di gringo!
il poco che abbiam trascorso qui ci entusiasma per quello che ancora possiam scoprire e ci fa dimenticare il lungo e incasinato autobus che ci ha dato il benvenuto al nuovo paese.
il ponte internazionale che delimita i confini tra El Salvador e Guatemala era facilmente raggiungibile, ma poi il bus si e' guastato per due volte a meta' strada dalla citta' di Guatemala e poi un autobus locale in un tranquillo libero dal traffico domenica pomeriggio, piu' un'altro "autobus del pollo" sovraffollato, ha fatto si che il viaggio divenisse un po' stressante e ovviamente ritardato!!
purtroppo il Guatemala non gode di una buona reputazione riguardo autobus pubblici e il bus turistico Nicaraguense bruciato con tutti i passeggeri a bordo un paio di mesi fa da dei ladri e' un'allarmante biglietto da visita!!
Saturday, August 01, 2009
El Salvador village life..
the journey through Honduras territory saw four checkpoints with cold water to be given to police as bribe to be letf off, torrid temperatures while standing in rows in the sun to be checked and obvious delay and traffic jams that made the whole crossing of 4,5 hours instead of 2!
this messed our plan and forced us for a night stop in the first Salvadorian city available, San Miguel, helped by two simple and a bit freak Nicaraguans and a spitting Guatemalan, owner of the scruffy but convenient hotel.
so we continued our way in the daylight loving sometimes and sometimes not the new cultural things that every country has to offer.
El Salvador enjoys for example of the interesting "pupusas" (national tortilla stuffed with different fillings) and, as nearly every country in Central America, of unfortunate and sad past that with the little on offer make the all country an unbeaten track.
still is extremely fun, according to me, to see a shish kebab sold on a bus, where street sellers fight for room in the aisle, with french fries, freshly made pupusas, candies, pens, sliced mangos and bananas with chilly, alternative medicines, fried meatballs, newspapers assaulting at every stop on the bus route.
so finally reached "the flowers route " (la ruta de las flores), route of small colourful towns blooming with flowers in the summer, now , winter, quiet and relaxing, though heavy rainy at night, merely full of Salvadorian village life.
l'autobus turistico alla fine era un'altro "bus del pollo", letteralmente tradotto da "chicken bus" (vecchi autobus scolastici Americani che son popolari e di uso comune in America Centrale)
e divento' dal primo secondo, un incubo, se pessimista, o avventura, se ottimista.
l'attraversamento del territorio Honduregno, ha visto quattro posti di blocco con acqua fredda da dare alla polizia come tangente per essere lasciati andare, torride temperature mentre aspettavamo in linea nel sole per esser controllati e ovvi ritardi e ingorghi che han fatto si che il tutto tardasse 4,5 ore invece che 2!
questo ha scompigliato il nostro progetto e forzati a uno stop per una notte nella prima citta' Salvadoregna disponibile, San Miguel, aiutati da due semplici e un po' strambi e uno "sputante" Guatemalteco proprietario del trasandato ma conveniente hotel.
quindi abbiam proseguito il viaggio, alla luce del giorno amando a volte e a volte no le novita' culturali che ogni paese ha da offrire.
El Salvador gode di interessanti "pupusa" (tortilla nazionale con differenti ripieni) e, come quasi tutti i paesi dell'America Centrale, di un spiacevole e triste passato che con il poco che ha da offrire lo rende ununbeaten track, "percorso imbattuto".
tuttavia molto divertente, secondo me, vedere spiedini di carne venduti sugli autobus, dove i venditori di strada lottano per lo spazio nel corridorio, con patatine fritte, calde pupusas, caramelle, penne, medicine alternative, mango e banane a fette con salsa piccante, polpette fritte, giornali, assaltando a ciascuna fermata nel cammino
quindi abbiam raggiunto "il cammino dei fiori" (la ruta de las flores), un itinerario di piccoli paesini colorati rigogliosi in estate, ora, inverno, tranquilli e rilassanti, seppur estremamente piovosi, semplicemente pieni di vita di villaggio Salvadoregna.